Trampolino Elastico Professionale

Entrare nel ritmo ed armonizzare le onde

Questo è un aspetto molto importante della disciplina ed è uno dei motivi per cui preferiamo eseguire movimenti semplici, puliti ed essenziali e non creare coreografie molto complesse.

Immagina di fare una lezione di PowerBound. C’è la musica che incalza e tu spingi sul tappetino al ritmo di 130 bpm.

La prima considerazione da fare è che quando spingi verso il basso non sono solo i piedi che battono il tempo, ma tutto il corpo che, come un’onda, entra completamente nel ritmo e spinge per intero sul tappetino.

Per ottenere questo, naturalmente ci vuole un po’ di pratica. Inizialmente le tue ginocchia saranno rigide, ci sarà un eccessivo controllo del busto. Sarai un po’ teso nel tentativo di controllare la posizione per la paura di cadere, ed in questo caso batterai si il tempo “solo” con i piedi. Con la pratica,  ti scioglierai e sarà l’intero corpo ad effettuare il movimento.

Immagina un’onda che ti attraversa e si scarica sul tappetino. Per fare questo, l’onda non deve trovare intoppi, altrimenti il movimento si “spezza” causandoti diversi problemi.

Entrare completamente nel rimbalzo ha molteplici effetti: la muscolatura e l’intero corpo lavora in modo più armonioso , eviti traumi e contratture inutili, la sensazione che ricevi nel praticarlo è molto più bella, reale e intensa.

Come fare per arrivare a questo?

Il primo passo è impostare bene la tecnica di spinta.
Si, all’inizio dovrai pensare a quello che stai facendo. Dovrai porre attenzione al busto inclinato in avanti, a spingere verso il basso e non verso l’alto, ad atterrare sull’avampiede. Paradossalmente sarai più rigido, ma sarà solo una cosa temporanea

Il secondo passo quindi è non pensare più al movimento, ma entrare nella sensazione.
Una volta acquisito il movimento, una volta che avrai capito la tecnica, allora il tuo movimento si scioglierà. Non dovrai pensare più alla posizione, a spingere sul tappetino, ad atterrare sull’avampiede.

Tutto avverrà senza più pensarci. 

A questo punto non dovrai più pensare al movimento, ma semplicemente lasciarti andare al ritmo, alla sensazione.

Naturalmente tutto questo accade se stai eseguendo un movimento reale, se stai spingendo realmente sul tappetino.

Movimento reale = sensazione reale. Solo in questo contesto quello che ho appena detto ha un senso altrimenti no.

Lo scopo è quello di arrivare a coinvolgere tutti i muscoli del corpo in modo armonioso.

standing wave


Standing wave“. Licensed under Public Domain via Commons.

Armonizzare le onde

Consideriamo tre elementi:
Il ritmo di allungamento e accorciamento delle molle e conseguentemente del tappetino
Il ritmo di spinta (con tutto il corpo) esercitato da chi sta eseguendo l’esercizio
Il ritmo degli esercizi eseguiti durante la lezione.

Questi tre elementi non esistono separatamente ma si creano attraverso la loro interazione reciproca.

Per esempio l’allungamento delle molle si ottiene spingendo sul tappetino ed a sua volta la forza che sviluppi nello spingere sul tappetino dipende dall’allungamento delle molle.

Per capire meglio il discorso, consideriamo i tre aspetti separati.

Onda 1 : ritmo di allungamento e accorciamento delle molle e tappetino
Immagina il movimento di allungamento e accorciamento delle molle : il tappetino che continuamente durante tutta la lezione va su e giù in risposta alla spinta delle gambe.
Se consideri le forze che si creano, potresti rappresentarle con un’onda (animazione sopra) che ciclicamente va da zero al suo valore massimo e quindi inverte la direzione continuamente durante tutta la lezione:

Potresti per esempio assumere che nel punto più basso c’è la massima estensione della molla e quindi la sua massima forza e l’inversione del movimento della stessa molla che inizia a spingerti verso l’alto. Poi il ciclo si inverte nel punto più alto ed è la molla che viene spinta verso il basso.

Naturalmente ho semplificato molto il tutto perché non mi interessa analizzare nel dettaglio il grafico delle forze prodotte dalle molle, ma solo farti capire che esiste un ritmo di lavoro delle molle.

Questo ritmo dipende da vari fattori. In primis dalle caratteristiche delle molle stesse, dalla tensione del tappetino e poi naturalmente dalla spinta esercitata da te.

Onda 2 Il ritmo di spinta esercitato con tutto il corpo 
Anche in questo caso non ti sarà difficile immaginare un grafico che si possa sovrapporre al primo, ma che lavori nel senso contrario. Cioè quando le molle esercitano la loro azione e ti spingono verso l’alto c’è la decontrazione e viceversa, quando spingi attivamente verso il basso c’è una fase di contrazione.

Senza andare troppo nel dettaglio , solo considerando questi due elementi, si capisce che, per lavorare in modo ottimale, le onde devono interagire ed armonizzarsi tra loro senza creare interferenze.

Mi spiego meglio: se per esempio sto spingendo su un tappetino troppo morbido al ritmo di 130 bpm ( e sto spingendo realmente) i tempi di risalita del tappetino (onda 1) saranno più lunghi dei tempi di spinta (onda 2), e quindi non saranno sincronizzati sul tempo di spinta.

Il tappetino seguirà un ritmo e tu ne seguirai un altro ed ad un certo punto vi scontrerete, non seguirete più lo stesso ritmo. Si creerà un’interferenza.

A livello pratico significa che si sentirà il contraccolpo del tappetino in quanto non eri preparato a riceverlo, non eri sincronizzato sul suo ritmo di allungamento e accorciamento.

Queste interferenze sono deleterie e dannose per la muscolatura e l’intero corpo perché semplicemente non sei preparato a riceverle.
Se il tuo corpo sta spingendo verso il basso, ovviamente non è preparato a ricevere la spinta dal basso del tappetino.

Onda 3 Il ritmo degli esercizi
Oltre alle due onde date dal tappetino e dalla spinta con l’intero corpo, esiste un’altra onda, ed è quella degli esercizi che esegui mentre effettui la spinta.

Gli esercizi, oltre ad essere ben eseguiti dal punto di visto biomeccanico, devono inserirsi all’interno delle forze create con il rimbalzare sul tappetino (onda 1 e 2) per non creare interferenze.

Per esempio, stai effettuando il basic bounce e nel contempo esegui un military press od un jumping jack.

È facile capire che se gli esercizi non vengono effettuati sul tempo di battuta crei un’interferenza.

Questo avviene sia a livello macroscopico, quando per esempio le braccia invece di andare giù vanno su, oppure a livello microscopico quando il movimento non è perfettamente sincronizzato sulle forze di spinta e si crea una sottile interferenza che va a disturbare l’intero movimento.

considerazione:
prima ti ho detto: Immagina un’onda che ti attraversa e si scarica sul tappetino. Per fare questo, l’onda non deve trovare intoppi, altrimenti il movimento si “spezza” causandoti diversi problemi.

L’onda quindi deve attraversare l’intero corpo non solo durante il basic bounce solo ma anche durante gli esercizi.

Eseguire un esercizio con le braccia troppo tese, che non si collegano bene al resto del corpo, potrebbe non farla fluire bene e potresti spezzare il movimento.

Per cui, evita di estendere troppo le braccia durante gli esercizi, ma rimani padrone del movimento mantenendole leggermente flesse ed esercitando un controllo attivo con la muscolatura. In questo modo potrai sentire il ritmo della spinta delle gambe e del tappetino anche con gli arti.

Come capire quando si sta creando un’interferenza durante un esercizio?
Lo strumento principe è la tua sensibilità.

Quando, eseguendo un esercizio qualsiasi, senti che la tua spinta perde colpi, o vai addirittura fuori battuta, ti fermi completamente o non spingi più, allora è molto probabile che stai creando un’interferenza.

Durante i nostri corsi proponiamo inizialmente dei movimenti base anche per acquistare questa sensibilità.

Eseguendo questi movimenti semplici , come per la spinta, all’inizio sarai un po’ rigido e dovrai scioglierli ed ovviamente non saranno perfettamente integrati con il basic bounce.

Ci saranno delle sottili interferenze che non riuscirai a percepire distintamente.

In un secondo momento ti scioglierai ed allora sentirai che i tuoi esercizi sono perfettamente integrati con il basic bounce. Avrai acquisito la sensazione. sulla base di questa sensazione, poi, potrai creare nuovi movimenti od eseguire movimenti più avanzati.
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Riassumendo:

  •  Rimbalzando sul tappetino si creano delle forze che agiscono sul tuo corpo: le forze create dalle molle e del tappetino, la forza della spinta ritmica sul tappetino, le forze degli esercizi
  •  Per evitare traumi e lavorare in modo ottimale coinvolgendo tutta la muscolatura in modo armonioso bisogna lasciarsi attraversare da queste forze. Come se fosse un’onda che attraversa il corpoanche gli esercizi devono essere attraversati dall’onda ed interagire attivamente.
  • Evita anche di assumere posizioni troppo rigide che non ti permettono di controllare e sentire il movimento in modo attivo.
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